Gli attuali sistemi ad ambiente controllato per la produzione dei nuovi cibi dovrebbero essere integrati per ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti ambientali, malattie e parassiti. Alghe come spirulina, chlorella e kelp, larve di insetti come le mosche, e proteine derivate dai funghi possono essere cresciuti in scala, in sistemi compatti e modulari adatti ai contesti urbani, cosí come a comunitá isolate, utilizzando l'approccio che i ricercatori chiamano 'reti policentriche di cibo', in grado di ridurre lla dipendenza dalle catene globali di rifornimento.
Il gruppo di ricerca è giunto a questa conclusione dopo avere analizzato circa 500 studi già pubblicati, relativi a diversi sistemi futuri di produzione alimentare. Il più promettente, che comprende foto-bioreattori di microalghe (strumenti che usano una fonte luminosa per far crescere microrganismi) e l'allevamento in serra di insetti, può ridurre l'esposizione ai pericoli dell'ambiente naturale, lavorando in contesti chiusi e controllati.
Qui l'articolo completo: https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2021/05/13/alghevermi-e-funghi-i-cibi-del-futuro-contro-la-malnutrizione_ce5e02e4-c425-4fe7-ad07-dc6efd4acc30.html
Qui l'articolo scientifico: https://www.nature.com/articles/s43016-021-00269-x
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