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Proteine alternative, una valida soluzione?


Un interessante articolo di EITFood (che si occupa di innovazione alimentare in Europa) fa una panoramica dei diversi tipi di proteine alternative cercando di metterne in luce i pro e i contro.


La carne coltivata in laboratorio oltre alla sostenibilità presenta il vantaggio di eliminare la macellazione degli animali, due ragioni che per qualcuno la rendono piuttosto appealing. Gli investimenti nel settore sono in crescita, l’industria sta innovando velocemente (oltre alla carne bovina, sono in corso esperimenti con il pollame e i salmoni), ma qual è l’effetto sulla salute? È sana dal punto di vista nutrizionale?

Il vantaggio principale è che il profilo nutrizionale della carne coltivata in laboratorio può essere adattato e personalizzato, ovvero i prodotti potrebbero essere progettati per essere a basso contenuto di grassi saturi ed essere su misura per chi ha il colesterolo alto. Inoltre è creata in laboratori sterili, riducendo quasi del tutto il rischio di malattie di origine alimentare. Tuttavia è ancora nelle prime fasi di sviluppo e le autorità competenti devono ancora studiarla prima di autorizzarne la commercializzazione (almeno in Europa).


Il consumo di proteine ​​vegetali è in crescita in tutto il mondo (+7%). Le piante più ricche di proteine ​​sono la soia, i legumi e i semi oleosi. Consumate allo stato grezzo, le piante ricche di proteine ​​hanno un contenuto proteico paragonabile a quello della carne. Di solito contengono anche più fibre e meno grassi saturi. Ma cosa succede quando vengono trasformate in prodotti alternativi alla carne, come ad esempio gli hamburger vegetali? Sono davvero salutari? Per imitare il gusto, l’aspetto e la consistenza della carne, i prodotti a base vegetale sono a volte altamente lavorati. Questo è spesso con elevate quantità di grassi saturi (+25% rispetto alla carne di manzo) e sale (+20%). Inoltre servono additivi come gomme, stabilizzanti, addensanti e conservanti.


Gli insetti già fanno parte della dieta quotidiana in gran parte dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina e si stanno affacciando in altri mercati, come quello europeo (dove sono usati soprattutto come ingredienti di alimenti lavorati, ad esempio la farina di grillo nei biscotti). Sono una fonte proteica abbondante e sostenibile e c’è chili ritiene una potenziale soluzione parziale alla crisi alimentare mondiale. Gli insetti sono buone fonti di proteine ​​e grassi e contengono tutti gli amminoacidi essenziali e sono ricchi di acidi grassi polinsaturi, vitamine e minerali. Tuttavia, gli insetti possono contenere anche chitina che riduce la digeribilità delle proteine ​​e possono comportare il rischio di allergie (che da rischio diventa una certezza per chi già soffre di altre allergie, come quella agli acari). Il loro valore nutritivo può variare a seconda della specie, dello stadio di sviluppo e del tipo di alimento, e non è ancora chiaro se le tecniche di lavorazione e di cottura possano incidere sul loro valore nutritivo.


Le alghe sono considerate un’altra interessante proteina alternativa alla carne e al pesce. Gli acidi grassi essenziali omega-3 e le proteine contenuti nel pesce e preziosi per la nostra salute spesso derivano direttamente dal consumo di alghe marine. Allora tanto vale mangiare direttamente le alghe?

Le alghe possono essere vendute intere o in capsule di gel, polvere o estratto. Sono una delle poche fonti vegetali di vitamina B12 e iodio, sono ricche di peptidi bioattivi e antiossidanti, utili per migliorare le difese biologiche del corpo contro le malattie infiammatorie. Il loro valore nutritivo varia a seconda della specie, delle condizioni di crescita, del luogo di raccolta e della stagione: tutti elementi importanti da accertare se vengono assunte come proteine alternative alla carne o al pesce, e va anche considerata la possibilità che contengano metalli pesanti.

Infine è in corso una ricerca sui benefici di alghe e microalghe, che potrebbero essere addirittura dei superfood. I ricercatori stanno coltivando alghe in laboratorio e hanno scoperto che possono essere manipolate per diventare ricche di sostanze nutritive.


Qui lo studio di EITFood https://www.eitfood.eu/


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